E' con grande soddisfazione che CCDP annuncia l'ottimo risultato conseguito nel concorso internazionale per lo sviluppo del masterplan per EXPO Astana 2017 in Kazakhstan. Il gruppo, guidato da Arch. Marco Prodi come Project Manager e Chief Architect (Bertolini Prodi & C. Architetti associati), CCDP per urban planning e Studio Makowiecki per il progetto strutturale, è risultato classificato nei primi 10 gruppi a livello mondiale (di cui solo due italiani). A seguire viene illustrata la proposta progettuale.

OBIETTIVI
ll progetto proposto persegue l'obiettivo primario del bando di concorso di avere per l'EXPO 2017 di Astana, capitale moderna del Kazakhstan, un complesso architettonico comprensivo del futuro simbolo di ASTANA EXPO 2017 dotato di un'immagine unica e distinguibile, icona e identità dell'avvenimento ma anche landmark proiettato nel futuro che durerà nel tempo. L'oggetto simbolo di ASTANA EXPO 2017 coincide con lo stesso padiglione del Kazakhstan, assolvendone anche la funzione espositiva, ed è al centro di tutta la composizione urbanistica–architettonica del nuovo quartiere. Nel nuovo quartiere denominato EXPO CITY, vengono utilizzate tutte le tecnologie legate alla cosiddetta Future Energy così come definita nel bando di concorso e declinate dalla Third Industrial Revolution and Green Economy: architetture bioclimatiche, tecnologie e sistemi di efficienza energetica, recupero energetico dei rifiuti, stoccaggio e utilizzo delle acque piovane , sfruttamento dell'energia solare e del vento, sono i punti fondamentali. Il sistema della mobilità in progetto è stato dimensionato per soddisfare le quantità e le diverse tipologie di accessi previsti per le visite programmate quotidianamente ed eccezzionalmente per l'EXPO. All'interno sia dell'EXPO ma anche della futura EXPO CITY, la mobilità priviligiata è quella elettrica di auto e bici, oltre a quella pedonale. L'intera città è inoltre una città digitale dove casa, luogo di lavoro , luogo di cultura ,di educazione, sono particolarmente integrati ed interattivi, in una complessità architettonica che li contiene. Il bando di concorso pone come problema l'uso del complesso urbanistico "post EXPO", data l'importanza dell'investimento.
Il progetto si allinea con la previsone contenuta negli addendum del concorso precisando assetti urbanistici, architettonci e contenuti, cercando i migliori legami con i contesti urbani sui bordi di recente costruzione dell'Università, della Green Line, del comparto degli ospedali e verso sud, con il territorio aperto.



PIANIFICAZIONE URBANA DEL COMPARTO EXPO
Il progetto nasce dalla suggestione proposta dal bando di "ispirasi ad una forma di goccia" che richiama i limiti dell'uso dell'energia fossile, articolandosi in un disegno urbano armoniosamente connesso al contesto e ai suoi elementi emergenti (green axis, university , hospital), legati tra loro in una alta forma iconica, ma non solo. Inoltre sono le caratteristiche di questo luogo a 4 km dal centro di Astana, adiacente all'università , esteso per 173,4 ha, quasi quadrato con lato di 1,3KM, completamente pianeggiante, con vegetazione tipica di questa parte del pianeta, che comunque determinano un suo preciso genius loci che il progetto cerca di cogliere ed esprimere, pur nella sua trasformazione.
La landa di terreno pressoché uniforme ora esistente su tutto il quadrilatero d'intervento , viene tagliata e frantumata con linee di taglio convergenti al centro in diversi lembi che, mantenendo la finitura di verde superficiale simile all'attuale , a partire dai quattro bordi esterni, si sollevano in diverso modo sino a formare una sorta di bordo ad un cratere interno perfettamente circolare, disassato rispetto al centro del quadrato, al cui all'interno si innalzano diversi volumi.
Queste colline artificiali costruite con una superficie esterna di tetti verdi, in continuità con il contesto ambientale più ampio, proteggono i volumi sottostanti destinati ad ospitare la nuova città, riproponendo una formazione geologica che si ritrova in diverse zone del territorio kazako, mantenendo l'essenza e l'anima del luogo.


L'assetto complessivo del comparto Expo prevede: il mantenimento dell'area destinata all EXPO SITE di forma circolare con, al suo interno, al centro del cerchio, il padiglione del Kazakhstan, pensato anche come simbolo dell'EXPO2017; i quattro padiglioni tematici posizionati in prossimità delle quattro porte d'ingresso all'area espositiva dislocate sui quattro punti cardinali nord, sud, est, ovest, la creazione di una corona circolare intorno al padiglione centrale destinata ai vari padiglioni espositivi delle nazioni partecipanti e dei diversi servizi. Questa area di circa 250 ettari, collocata nel quadrante sud est del comparto d'intervento, è circondata da un bacino d'acqua che ne costituisce la recinzione ed è resa accessibile solo attraverso il passaggio dalle quattro porte.
- la strutturazione dei settori nord-est e nord-ovest della EXPO CITY su un impianto urbanistico disegnato su una griglia viaria ad assi radiali verso il centro dell'EXPO SITE. Tali assi, con diverse sezioni e modalità di percorso, sono tra loro diversamente collegati , ma tutti collegati da una circonvallazione che abbraccia anche l'anello circolare del'EXPO e che assume la forma di una goccia orientata da sud-est a nord-ovest.
- la formazione di isolati coperti a verde, che prevalentemente dalle direzione nord- ovest e nord-est si sollevano a partire dalla viabilità di bordo (Kalambay avenue e 27a Street ) in direzione sud e assumono un andamento ondulato, fino a terminare con una altezza di cinque-sei piani in corrispondenza della corona d'aqua dell'EXPO SITE.
- il prolungamento del Green Axis in continuità con la stessa fascia di verde pubblico che proviene dalla Baltarek Tower, lambendo anche il Botanic Center. Un largo ponte pedonale collega le aree sovrapassando Hussein bin Talal Street . Il restringimento di questa explanade con pedonali che delimitano varie stanze a verde di diversa conformazione e colore , nella direzione del padiglione centrale del Kazakhstan, ne allunga la prospettiva e la conclude sul padiglione stesso. Baltarek Tower e il nuovo padiglione del Kazakhstan sono i punti terminali di un'asse visivo lungo oltre 4 kilometri che struttura l'intero territoro urbano.
- la prosecuzione della fascia di verde pubblico del Green Axis , disegnata con le stesse caratterisiche ambientali, verso il complesso della Nazarbayev University. In questo caso la prospettiva si apre dal centro dell'EXPO a ricomprendere, come quadro terminale, l'intero prospetto delll'edificio dell'università costituito dal corpo centrale a cupola e dalle due esedre curve laterali. Per dare continuità funzionale e visiva a questo grande cannocchiale verde, in corrispondenza dei binari della LRT, tutta la fascia di terreno si abbassa di circa tre metri sotto la metropolitana di superficie, risalendo al giardino esistente davanti l'università. Questa scelta, unita al fatto che si prevede l'interramento di Kalambay avenue in corrispondenza di questo tratto prospicente l'università, da continuità non solo visiva alla fascia di verde pubblico e alle prospettive tra i due edifici terminali, ma consente continuità funzionale ai percosi pedonali, ciclabili, dei mezzi elettrici tra sedi universitarie ed edifici EXPO che, dopo la manifestazione, diventeranno il polo tecnologico-scientifico.

- l'affiancamento di un bacino d'acqua all'andamento a forma di goccia della viabiltà nel settore nord ovest del comparto e la creazione di un altro invaso più ampio nella green line centrale proveniente dalla Baiterek Tower, in modo da estendere gli effetti gradevoli di ambientazione e vivibiità di questo elemento primordiale, anche alle parti piu edificate del comparto.
- fondamentale è la previsione all'interno dell'anello dell Expo di una copertura in vetro e acciaio che protegge i padiglioni minori e i percorsi interni dal rigido clima invernale e dalle piogge. La grande copertura, circa 100.000 mq, si trasforma da elemento architettonico ad elemento urbano ed è indipendente dai padiglioni anche provvisori che si realizzeranno,anche in legno o con tecnologie leggere facilmente modificabili: tale scelta è la chiave di lettura per il riuso delle strutture da trasformare in laboratori per il polo tecnologico. L'ambiente indoor si puo' immaginare come una grande serra che permette un uso accogliente anche in condizioni metereologiche sfavorevoli e sarà dotata di un sistema impiantistico ad alta efficienza per la climatizzazione estiva ed invernale.
- la conferma delle viabiltà di contorno al comparto, in particolare per quanto riguarda i sistemi di svincolo previsti tra le diverse strade che lo delimitano, previsti dal Masterplan della città di Astana e l'assunzione di tali previsioni nel progetto proposto, per garantire e risolvere le modalità di accesso viabilistico all' EXPO.
- Per Kabambay Batyr Avenue, che sovapassa Hussein bin Talal Street ed anche la 27st Street , è previsto l'interramento di un tratto di circa mt 140 mt in corrispondeza della nuova fascia di collegamento verde tra EXPO e Università , dal quale sarà possibile immettersi, per chi proviene dal centro città, con apposità corsia interrata, su Turar Ryskulov Street (30st Street), ed entrare da ovest in EXPO SITE o per chi proviene dall'esterno o dall'aeroporto, con corsia opposta alla precedente, entrare in EXPO CITY. Per questi ultimi soggetti sarà possibile entrare in EXPO SITE scendendo poco prima con apposita rampa di discesa, da Kabambay Batyr Avenue in Turar Ryskulov Street, che consentirà quindi il solo ingresso in EXPO Site da ovest.
- Per Orynbor Avenue, che passa sotto Hussein bin Talal Street e ad essa si connnete con rotatoria e passa sotto la 31st Street e ad essa si connette con rotatoria ellissoidale, vengono confermate la rotatoria di superficie in corrispondenza della porta d'ingresso est all'EXPO SITE, davanti alla 29st Street, che distribuisce ad est il Family Village NS cottage town e le strada interrate di ingresso e uscita a Turar Ryskulov Street (27st Street) e più a nord di ingresso e uscita ai parcheggi per clienti e partecipanti.
- Per Hussein bin Talal Street ("27st Street) che passa sotto Kalambay Batyr Avenue e passa sopra Orynbor Avenue, sono confermate le strade interrate di lato alla carreggiata principale, di cui, quella sud, consente diversi ingressi alla viabilità sia del settore nord ovest del comparto, EXPO CITY sia del settore nord est del comparto dove sono ubicate la stazione dei bus pubblici, taxi e quote di parcheggio di superficie per diversi utilizzatori (visitatori, clienti, servizio) dell'EXPO SITE. Su questa strada è attestato il fabbricato esistente destinato a Cabina Tecnologica che viene mantenuto e integrato nella soluzione urbanistica progettata . In corrispondenza del Geen Axis è previsto un ampio sovrapasso cilclopedonale.
- Per Turar Ryskulov Street (30st Street), in cui si entra solo sottopassando ad ovest Kabambay Batyr e si entra ed esce ad est sulla strada interrata di Orynbor Avenue, sono previste due nuove rotatorie su altrettanti tratti viari provenienti direttamente dalla 31st Street, viabilità a sud dell Health Cluster, in grado di svincolare flussi di traffico consistenti su tutte le direzioni in modo sicuro, sia su Kabambay Batyr Avenue sia su Orynbor Avenue. Dalle due rotatorie sud sono previsti gli accessi alle maggiori quote di parcheggio di superficie che in struttura per le auto private, ai parcheggi de bus turistici, alla prima stazione della LRT.


- conferma della linea di metropolitana leggera LRT di superficie con previsione di entrambe le due fermate n105 e 106 previste dall'originario piano dell'LRT SYSTEM e non di una sola stazione come dal documento Master Plan–Expo Mode allegato al bando. Questo perche si ritiene che , nel futuro , una volta completata tutta l'EXPO CITY, dato il numero di abitanti insediati siano necessarie entrambe. Questo non toglie che possa essere realizzata in un primo momento solo la prima, quella posizionata in corrispondenza dell'università, volutamente a lato al cono visivo tra padigione del KazaKhstan e il fronte dell'edifico universitario. La seconda stazione , prossima all'incrocio tra Kabambay Batyr Avenue e Hussein bin Talal Street , sarà infatti di prevalente servizio alla EXPO CITY e potrà funzionare correttamente a comparto urbanistico attuato. Entrambe le fermate sono atrezzate anche come punti di interscambio nodale, dove è possibile poter accedere a mezzi elettrici (bici o mini-car) che consentono di circolare liberamente nell'EXPO e nell l'EXPO CITY e lasciare i mezzi convenzionali. Sono coperte da strutture reticolari a moduli esagonali ed integrate con superfici fotovoltaiche che ne caratterizzano la forma e ne identificano la funzione.
- conferma della stazione per i bus e taxi prevista dal documento Master Plan –Expo Mode allegato al bando, nel settore nord est, accessibile dalla sottostrada di Hussein bin Talal Street ("27st Street.) a lato della prosecuzione, nel comparto d'intervento, del Green Axiis. Le sue caratteristiche sono identiche a quelle delle stazioni LRT, e la sua posizione a lato dell'explanade verde di accesso a nord all'EXPO, ne fa un punto privilegiato di accesso alla manifestazione.
- localizzazione nei settori sud-est e sud-ovest delle maggiori quote di parcheggi privati. In particolare è prevista la sistemazione dei parcheggi dei bus turistici per una superfice di 50.000 mq in adiacenza ai parcheggi di interscambio della stazione LRT dell'università, di una quota di mq. 100.000 in corrispondenza della porta sud all'EXPO, di un parcheggio a due piani per mq 60.000 coperto da una collina di terremo e alberato a parco in adiacenza all parcheggio precedente. Un' ulteriore quota di parcheggio di superficie.per le auto private di mq 30.000 è prevista a nord con accesso da Hussein bin Talal Street ("27st Street.) adiacente alla stazione dei bus e dei taxi. A fianco di quest'ultima area sono collocate , con accesso diretto da est, dalla strada interrata di Orynbor Avenue,un parcheggio di 34.00 0mq per clienti e partecipanti, un parcheggio di 5.000 mq per i fornitori dei magazzini e uno di 5.000 mq per magazzini. Le maggiori superfici di parcheggio sono previste realizzate in terra battuta, alberate, per essere facilmete trasformate senza grossi oneri economici, dopo l'EXPO che si svolge in periodo estivo, in parco pubblico e verde sportivo.

CITTA' SOSTENIBILE
In accordo con l'affermarmazione del bando ci concorso che la manifestazione speciaizzata di EXPO2017 "Future Energy " non è solo un evento a scala globale ma un unico progetto di "Sustainable City" sia durante la manifestazione che dopo di essa, il progetto proposto persegue risultato sulla base delle caratteristiche di seguito descritte.

MASTERPLAN
L'assetto urbano è strutturato su una griglia di conessioni viarie, pedonali, ciclabili che minimizzano i percorsi di collegamento, privilegiano il trasporto pubblico e favoriscono l'uso di mezzi ecologici (auto e bici elettriche).



ARCHITETTURA – FORMA E SPAZIO – SOLUZIONI PROGETTUALI
L'architettura degli edifici deriva dalla somma di verde e costruzioni. Le coperture di tutti gli edifici sono come detto prima superfici dotate di manto verde, che prevalentemente dalla direzione nord-nord-est si sollevano in corrispondenza dalla viabilità di bordo del comparto (Kalambay avenue e 27a Street ) in direzione sud. In questo modo le facciate dei singoli isolati seguono la rotazione del sole da est ad ovest, godendo del massimo soleggiamento durante l'aco della giornata. Tali facciate sono integrate con sistemi di produzione di energia elettrica da fotovoltaico e con sistemi automatici di ombreggiamento mobili per il periodo estivo.

CONSUMO DI ENERGIA ED EFFICIENZA ENERGETICA
L'EXPO SITE è autonomo sotto il profilo energetico e usa solo fonti rinnovabili ( sole acqua vento ecc)
Tutte le installazioni di impianti che utilizzano font rinnovabili sono integrate ed armonizzate nelle architetture dei diversi edifici (fotovoltaico sulle pensiline delle stazioni, nelle facciate degli edifici, acque piovane raccolta nelle cisterne sotto gli edifici e nelle zone di parcheggio , verde di manutenzione nella centrale di produzione biomasse, pale eoliche integrate nelle aree verdi degli isolati e dei parcheggi). La luce naturale è sfruttata al massimo negi edifici con finestrature a tutto piano nelle facciate ed in particolare nel padiglione del Kazakhstan.

TRASPORTI
L'assetto planivolumetrico proposto riduce le distanze e favorisce l'accesso pedonale e ciclabile oltre all'uso del mezzo pubblico.
La tavola di progetto sulla mobilità evidenzia la possibilità di utilizzo dei diversi mezzi di trasporto a scala territoriale, aereo, treno , automobile, metropolitana, bus pubblici-privati che portano ai punti di arrivo per EXPO 2017, attrezzati con aree di parcheggio a sud e a nord poste in prossimità delle stazioni intermodali, due della LRT e una dei Bus pubblici e dei taxi: in queste aree attrezzate puo' avvenire lo scambio del mezzo di trasporto tradizionale con il mezzo ecologico, sia esso bicicletta o auto elettrica, per circolare in EXPO CITY.
Nell'impianto viabilistico generale la strada a forma di goccia delimita una zona dove la circolazione può avvenire solo con veicoli elettrici, limitando gli accessi dei veicoli tradizionali solo ai casi di fornitura dei magazzini, per l' accesso agli alberghi dei VIP, nonché, evidentemente, ai mezzi di soccorso e di emergenza. E' il sistema dei percorsi ciclopedonali quello prevalente che dal centro dell'EXPO SITE irradia tutti i settori dell comparto, con due forti concentrazioni verso nord in direzione del Green Axis e verso ovest in direzione delll'Università.
Viene introdotta anche una mobilita di carattere "sportivo e ricreativo" sull'acqua con bacini d'acqua comunicanti: durante per il periodo invernale si ghiacceranno e potranno essere utilizzati anche per il pattinaggio.



CONNESSIONI ED AUTOMAZIONI
La "green city" è un modello generatore di una nuova urbanità, secondo il "concetto dello sviluppo sostenibile" che raggruppa una vasta serie di argomenti, dall'economia, l'ambiente e i comportamenti sociali. Ne deriva che gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile sono nel favorire progetti che non deturpino l'ambiente ma lo migliorino, non sprechino l'energia e le altre risorse, ma utilizzino energie alternative e tecnoclogie innovative.La green city non propone un modello di sviluppo obsoleto e "disurbanizzato", fondato su modelli unidirezionali naturali o agresti, ma integra le discipline e gli strumenti contemporanei per favorire lo sviluppo di una nuova collettività moderna che ricerca un rapporto armonico con le fonti naturali e tecnologiche.Tali tesi sono ampiamente discusse a livello internazionale da molto tempo nei diversi settori disciplinari, e portati a sintesi a livello urbanistico nel bel libro di Richard Rogers del 1997 "Prospettive di Sviluppo Sostenibile". Se la premessa di una città sostenibile nasce dalla sua impostazione geo-politica, la condizione indispensabile è di unire a livello urbano in uno spazio compatto gli spazi dell'abitare, del lavoro e del tempo libero, al fine in primo luogo di ridurre la dipendenza dalla macchina, di favorire la vicinanza cas-lavoro e l'utilizzo intermodale dei mezzi pubblici, con scambi auto-bus e metro di superficie. Da tale condizione di "light traffic" deriva un forte aumento di relazioni sociali che valorizzano l'individuo e la persona, a fronte di uno stato anonimo, stereotipato e spaesante, tipico di una città dispersa e frammentata.
All'interno di tale ambito fisico e sociale la tecnologia applicata e la ricerca tecnologica , la città digitale, puo' svolgere un ruolo fondamentale, non solo nella vita quotidiana, ma nella gestione e organizzazione del sistema urbano. La domanda a oggi è ancora embrionale, è "quale città digitale?....". Se negli anni 90' si è diffuso Internet , oggi con la Tecnologia Wireless il digitale si muove negli spazi tra tra casa e lavoro, nei negozi, nei luoghi di cultura, di educazione e di socializzazione, nel campo della sicurezza sino a un nuovo modo di vivere gli spazi pubblici. L'interattività vuol dire lavorare ad un nuovo livello di complessità architettonica, non solo a livello tecnico ma anche di natura estetica: si pone dunque come una sfida globale , un problema aperto da sviluppare e in particolare come volano di ricerca per il futuro. Un esempio importante si è avuto nell'Expo di Saragoza – Milla Digital – "Designing a new century public realm", nel Marzo del 2006, direttamente impostato dall'MIT di Boston. Le prime applicazioni sulle quali oggi si sta iniziando il percorso sono sistemi automatici di controllo e gestione del traffico, che attraverso l'uso di app e tablet consente di ridurre l'uso dell'automobile, dirigendo la sosta verso spazi disponibili e diminuendo le emissioni di Co2. I sistemi di controllo del traffico consentono anche di diminuire i tempi di viaggio, aumentando il tempo libero e diminuendo lo stress. Inoltre aumenta il grado di sicurezza e sorveglianza che possono essere gestiti con minori costi e piu' efficienza. Ne deriva un'applicazione analoga per i mezzi di trasporto collettivo e trasporto individuale, anche per il bike sharing e l' eco car sharing. Tali applicazioni digitali utilizzate nel settore dei trasporti ha una stretta interazione con i sistemi fotovoltaici che ne producono l'energia necessaria. Ma anche i sistemi di illuminazione staradale possono essere regolati da sistemi a led gestiti dal digitale che ne regola l'intensità in funzione della luce naturale, diminuendo i consumi e sfruttando per la ricarica le fonti alternative. Le illuminazioni possono a loro volta essere applicate e integrate direttamente alle facciate degli edifici, modificando la nostra abituale percezione estetica dell'illuminazione pubblica su palo.



POST EXPO
Il progetto proposto prevede una tavola specifica che descrive le previsioni POST EXPO. Sono state seguite le indicazioni contenute nell'allegato al bando Master Plan – "Post-EXPO Use mode" con la previsione delle stesse quantità di Gross Floor Area contenute nella tabella Key figures allegata. Nell' EXPO SITE i volumi occupati dai padiglioni delle diverse nazioni diventano sede di un polo tecnologico e della scienza per 97.000 mq di Gross Floor, completato dagli isolati fuori dall' EXPO SITE, posti lungo l'asse verso l'università per altri 126.000 mq di Gross Floor. Nell' EXPO SITE vengono riutilizzati come centri culturali, musei, sale concerti i padiglioni tematici e le strutture realizzate per complessivi. 52.000 mq di Gross Floor. Nell' EXPO CITY si prevedono complessivamente 581.000 mq di Gross Floor destinati a mixed use, comprensivi di una quota di sola residenza di circa 60.000 mq ubicata nel settore nord est, contigua alla zona residenziale di Orynbor Avenue e di un comparto esclusivamente commerciale di 20.000 mq attiguo a tale residenza . Nel settore nord ovest di 'EXPO CITY tutti gli isolati sono di mixed use; rimane il centro congressi e sono previsti Hotels per 39.000 di Gross Floor. Sono le aree di parcheggio superficiale che subiscono la trasformazione più rilevante. Sia la maggior parte dell'area destinata la parcheggio dei bus turistici di 50.000 che quella destinata alle automobili private di 100.000, entrambe di superficie, ubicate a sud a ridosso della prima stazione della LRT, sono trasformate in parco urbano che potrà essere particolarmente utilizzato, oltre che dai fruitori del nuovo polo tecnologico e della scienza che vi si affaccia, anche da quelli del complesso degli ospedali a sud. Rimane al servizio di queste due zone il parcheggio a due piani, di 60.000 sotto alla collina verde, già costruito per la manifestazione dell'Expo, nell'angolo sud est dell'area a lato di Turar Ryskulov Street (30st Street). Il parcheggio superficiale destinato alle automobili private di 60.000, ubicato nel settore nord est, a lato della stazione dei bus pubblici e dei taxi, viene invece trasformato in zona sportiva di quartiere, funzionale all'ambito residenziale di nuovo impianto del post EXPO e di quello circostante di via Orybor. In prossimità della seconda stazione della LRT viene previsto un secondo parcheggio sotto la collina, ad un piano, con copertura verde per una superficie di 20.000mq al servizio dellle funzioni mixed use dell'EXPO CITY come punto di interscambio tra mezzo convenzionale ed elettrico che potrà funzionare quando il carico urbanistico di questa parte del complesso urbano sarà a pieno regime.

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